Che cos’è il peccato originale? (Parte 1)

5 Old Testament Reasons Why "Original Sin" Doesn't Work



Tante volte abbiamo sentito parlare del peccato originale, ma di cosa si tratta esattamente?

La settimana di Settuagesima è il periodo in cui tradizionalmente la Chiesa cattolica invita a meditare su questo dogma di fede, ciò che ha innescato tutta la storia della salvezza, perché Cristo si è incarnato essenzialmente per un fine: riscattare l’umanità sulla Croce da questa colpa antica, altrimenti inespiabile.

Quando san Giovanni Battista vede avanzare Gesù, esclama: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che prende su di sè il peccato1Da notare come, nel vangelo, la parola sia al singolare del mondo” (Gv 1,29). Questo “peccato del mondo” è proprio il peccato originale.

Il peccato originale è un dogma. Questo implica anzitutto un punto: non è possibile dirsi cattolici, quindi avere la fede cattolica, e allo stesso tempo credere che il peccato originale sia un mito o un’allegoria, anziché una condizione reale dell’essere umano. Il rinnegamento del peccato originale come dogma portante della Fede è alla base di buona parte della teologia modernista, che tanto male ha fatto nella Chiesa cattolica e che continua a fare (si pensi al modernista gesuita Pierre Teilhard de Chardin).

Ma se il peccato originale è un dogma della religione cattolica, allora significa anche che questa realtà non è conoscibile con la forza della sola ragione umana. Certamente, gli uomini in tutte le epoche hanno notato una grave limitatezza della natura umana e hanno sempre fantasticato su un “tempo aureo” dell’uomo, in cui viveva libero da preoccupazioni terrene e spirituali, un periodo chissà quanto distante nella notte dei tempi.

Questi miti antichi sull’età dell’oro – a prescindere se essi siano memoria sbiadita o deduzione filosofica scaturita dalla quotidianamente sperimentata caducità umana – non bastano a spiegarci quale sia la condizione dell’uomo. Era necessaria la Rivelazione: solo Dio poteva “spiegarci” bene e una volta per tutte in che stato ci troviamo.

Cerchiamo di comprendere meglio cosa significa il dogma del peccato originale sulla scorta sicura dell’insegnamento del più grande Dottore della Chiesa cattolica, san Tommaso d’Aquino.

La definizione di peccato originale.

La definizione corretta di peccato originale, chiamato anche languor naturae, “debolezza di natura”2Pietro Lombardo, Sentenze, II, dist. XXX, 8., è la seguente:

L’abito dell’anima umana consistente nella privazione della giustizia originale e quindi in una disordinata disposizione delle parti dell’anima.

(cfr. Tommaso d’Aquino, S.Th. I-II, q. 82, a. 1)

Che cosa significa esattamente? Per abito si intende una qualsiasi qualità che ha la caratteristica di durare per lungo tempo e che risulta difficile (o addirittura impossibile) da modificare. C’è una parola che utilizziamo nel linguaggio di tutti i giorni che deriva da questo termine tecnico filosofico: si tratta della parola abitudine. L’abitudine è appunto qualcosa che ci qualifica. E sappiamo bene come le abitudini – buone o cattive – siano “dure a morire”, cioè a cambiare. I vizi e le virtù sono i due classici esempi di abiti dell’anima umana.

Ma anche il peccato originale è un abito dell’anima umana, sebbene di tipo diverso rispetto ai vizi e alle virtù. Infatti, un abito si può generare in due modi:

  1. Quando, a furia di fare determinate azioni, instauriamo una nuova abitudine. E così nascono gli abiti come i vizi e le virtù, oppure le nostre conoscenze scientifiche e artistiche, che nascono proprio dal fatto di ripetere determinate nozioni, fino a quando non diventiamo padroni di esse. A furia di mangiare tanto, per esempio, diventeremo golosi; a furia di studiare la matematica, diventeremo dei bravi matematici; e così via. Una volta instaurato l’abito, questo inclinerà le nostre facoltà ad agire in determinati modi, quasi spontaneamente. Così, una volta che un vizio si instaura nell’anima, verrà “spontaneo” fare azioni viziose di quel genere.
  2. Quando la natura di un oggetto, composta da vari elementi, è disposta in una certa maniera. Esempi di questo abito sono la salute e la malattia. In effetti, vediamo che, a prescindere dalle nostre scelte, soffriamo di tante condizioni che ci accompagnano come una “seconda natura”, in bene o in male. I casi più evidenti sono le malattie che ereditiamo dai nostri avi: pensate ad esempio alla miopia.

Il peccato originale è un po’ una via di mezzo tra questi due tipi di abito. Ha qualcosa in comune con l’abito del primo tipo, perché è stato causato da una scelta e da un atto del nostro protogenitore Adamo, ma ha anche qualcosa dell’abito del secondo tipo, perché noi tutti, discendenti di Adamo, riceviamo – non per nostra scelta – la disposizione corrotta della nostra natura.

Continua nella seconda parte.

Gaetano Masciullo