Né Putin, né Biden, né la Cina

Non hai tempo o voglia di leggere? Ascolta l’audiovideo:

Cosa deve pensare un cattolico della guerra in Ucraina?

Il mondo oggi si è svegliato con la triste notizia dell’inizio delle tanto temute operazioni militari da parte della Russia di Putin contro l’Ucraina. Il mondo cattolico si è diviso tra quelli che sostengono – per così dire – la parte Alleata, con a capo Biden e la NATO, e chi invece sostiene la causa di Vladimir Putin.

Io ritengo che parteggiare dall’una o dall’altra parte sia profondamente sbagliato per chi è cattolico. Biden certamente, così come il Partito Democratico americano che rappresenta, ha da sempre favorito la crescita della tensione geopolitica con la Russia e tutto l’establishment mediatico occidentale lo ha sostenuto, mentendo spesso spudoratamente sulle reali condizioni. Le forti sanzioni economiche dell’Unione Europea e degli Stati Uniti ai danni della Russia hanno provocato a lungo una risposta di Putin in Ucraina.

D’altro canto, anche Putin ha mentito spudoratamente e ha mostrato purtroppo che il sistema politico russo è rimasto quello d’impianto comunista e sovietico. D’altro canto, non ci si poteva aspettare diversamente da un ex membro del KGB. La presentazione del popolo ucraino, in particolare quello di Doneck e Luganks, come parte integrante del popolo russo mostra che l’imperialismo sovietico è ancora un caposaldo della mentalità dei politici russi. E a poco vale il fatto che Putin si presenti come un protettore della cristianità ortodossa, perché una Chiesa protetta dallo Stato e sottomessa allo Stato – quale di fatto è la situazione degli ortodossi in Russia – non è mai una Chiesa al servizio della verità.




Ma c’è un attore geopolitico molto importante che in tutta questa situazione sta rimanendo nel silenzio. È un silenzio inquietante, e forse è il silenzio di chi osserva da lontano in attesa di intervenire, di calare dall’alto come fa un avvoltoio sul cadavere di un avversario. E questo attore è la Cina comunista di Xi Jin Ping. La Cina che è pronta ad allearsi con la Russia di Putin, anche se non è da escludersi un sostegno sottobanco incrociato con entrambe le superpotenze in guerra.

Certo è che se la guerra dovesse seriamente scoppiare in Europa, nel nome del controllo diretto delle risorse energetiche ucraine – perché è di questo che si tratta davvero – la Cina potrebbe approfittarne in qualche maniera. E così, dopo il controllo pressoché totale dell’Asia e dell’Africa, la Cina riuscirebbe ad avere un controllo migliore anche dell’Europa. Il vero nemico dell’uomo libero oggi è la Cina. La gestione politica della pandemia da covid-19, che ormai risulta in maniera sempre più evidente come una grande farsa con una dimensione più politica che scientifico-sanitaria, è di fatto un riflesso dell’influenza geopolitica cinese, a cominciare dall’introduzione del greenpass, della sperimentazione di massa dei vaccini, e di quello che in Cina viene chiamato “sistema dei crediti sociali” e che piano piano sembra avere sempre più favore anche nella vecchia Europa cristiana.

Tutto questo per il cattolico dimostra, a mio avviso, due cose principali. La prima è di carattere universale. L’uomo senza Dio ama la sicurezza più della libertà. Il cattolico deve fare il contrario: amare la libertà più della sicurezza, perché la libertà rende responsabili ed è solo nella libertà che si può fare evangelizzazione e scoprire e far scoprire pienamente Dio e il suo disegno di carità su tutti gli uomini. La seconda cosa è di carattere teologico, più precisamente ha a che fare con la teologia della storia, ma discende dal primo punto già evidenziato.

Il primato della sicurezza sulla libertà ha preso nei secoli un nome ben preciso, che è il socialismo, del quale il pensiero liberal statunitense (del quale Biden è un rappresentante), il nazionalismo imperialista di Putin e il comunismo cinese sono soltanto tre declinazioni diverse, tre forme diverse che si applicano sulla stessa materia.

Se vogliamo ci sono altre riflessioni che discendono dai due princìpi di fondo che ora ho messo in evidenza. Se vogliamo parlare dei dettagli di scenario, per così dire, possiamo dire altre cose.

1) La storia moderna e in particolare la storia del Novecento hanno insegnato, ma solo a chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire, che lo Stato non è l’unico modo possibile per fare politica, e tanto meno è quello necessario. La storia moderna ci ha insegnato che più sono grandi gli Stati, maggiore è il rischio di guerra, perché gli Stati sono semplicemente attori economici che, a differenza di tutti gli altri attori presenti sul mercato, compiono concorrenza sleale, perché sono gli unici – insieme alle associazioni criminali – a usare la coercizione per ottenere quello che vogliono, anziché la persuasione.

2) Da questa osservazione segue che esiste il diritto naturale alla secessione e all’autodeterminazione dei popoli, ma tale diritto va riconosciuto in maniera ponderata e non per i fini politici funzionali a super-Stati, come sta avvenendo probabilmente adesso con l’Ucraina e la Russia.

3) Il caso dell’Ucraina, inoltre, ci ha dimostrato ancora una volta che le sanzioni internazionali aprono la strada alla guerra, anziché evitarla, perché ingessano ulteriormente il già abbastanza ingessato libero commercio tra i popoli. La Russia che non è poi, già in tempo di pace, un Paese che garantisce il libero mercato si è trovata ulteriormente piegata e costretta al conflitto dalle sanzioni che conosciamo bene.

La Madonna apparve a Fatima nel 1917 per avvisarci essenzialmente di una cosa, per metterci in guardia dal socialismo, in ogni sua forma. E infatti proprio nell’ottobre 1917, al termine del ciclo delle apparizioni di Fatima, i bolscevichi presero il potere a Mosca e innescarono una serie di eventi rivoluzionari dei quali ancora stiamo vedendo gli effetti.

Siamo credenti, non creduloni. Non cerchiamo punti di riferimento in questo o in quell’altro potere mondano. ”Maledetto l’uomo che confida nell’uomo”, dice un Salmo. “Meglio la sapienza che le armi da guerra – dice il Qoelet – ma uno sbaglio solo annienta un grande bene”. Non possiamo fare altro, in quanto cattolici, che pregare e diffondere una cultura e una fede che salvino e che cambino la società, anche la società politica, nel senso più sano e nel pieno rispetto dei diritti naturali. In realtà fare questo sarebbe già fare tanto, se non tutto! Non seguiamo falsi idoli: né Putin né Biden né tantomeno la Cina.

Gaetano Masciullo